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La dichiarazione di successione è una pratica di natura fiscale, con la quale viene comunicato all’Agenzia delle Entrate il subentro, nel patrimonio del defunto, dei soggetti chiamati all’eredità.
Coniuge o parenti in linea retta, devono compilare la dichiarazione di successione se:
- il defunto possedeva esclusivamente o in quota almeno un immobile
- il valore complessivo del patrimonio mobiliare del defunto, includendo conti correnti, investimenti, ecc., supera i € 100.000.
Per parenti, come ad esempio fratelli e nipoti:
è sempre obbligatoria anche se non sono presenti beni immobili tra le proprietà del defunto.
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di decesso del contribuente.
Se nell'attivo ereditario, che include i beni immobili e mobili del defunto, è presente almeno un immobile, la dichiarazione comporta il pagamento dell'imposta ipotecaria, dell'imposta catastale, della tassa ipotecaria, di tributi speciali e imposte di bollo.
Per quanto riguarda i beni mobili, come conti correnti, depositi o altri prodotti bancari/postali, è richiesta l'imposta di bollo per ottenere la copia destinata all'istituto di credito per lo sblocco del conto.
L'imposta di successione, invece, viene calcolata separatamente dalla dichiarazione di successione e direttamente dall'Agenzia delle Entrate quando si tratta di eredi non diretti.
Da gennaio 2018 è subentrata la modalità di invio telematico anche le per Dichiarazioni di Successione. Questo comporta che le imposte vengano addebitate direttamente sul conto corrente del dichiarante.
La Riunione di Usufrutto è necessaria nel caso in cui il defunto era titolare del diritto di usufrutto su uno o più immobili. Alla data del decesso questo diritto viene cancellato o vi è accrescimento in capo ad altri soggetti.
Nel caso in cui non dovessi avere la copia dell’atto di provenienza di un immobile, possiamo recuperare le informazioni tramite la consultazione dei registri, delle note e dei titoli depositati presso i servizi di pubblicità immobiliare.
Nel caso in cui a seguito di un passaggio di proprietà (vendita/acquisto, donazione, successione ecc) l’intestazione dell’immobile a catasto non risulti corretta o aggiornata, si procede all’aggiornamento presso l’Agenzia del Territorio di competenza.
Questo può essere fatto anche nel caso in cui nella visura catastale risultino errati i dati dell’intestatario degli immobili oppure mancanti le quote di proprietà.